Sulla situazione sempre più critica dell'ospedale Angelucci di Subiaco, per tentare di scongiurare una situazione dalle tinte sempre più fosche, scendono i campo le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e Nursing Up, che hanno scritto al Presidente della Regione Zingaretti, al direttore della cabina di regia del SSR D'Amato, al DG della Asl Roma5 De Salazar ed al sindaco di Subiaco Pelliccia.
I sindacati si dicono “fortemente preoccupati circa il mantenimento dei servizi dell'Ospedale di Subiaco, a causa della grave situazione dei dirigenti medici del P.O. Di Subiaco”.
Le sigle sindacali, ricordano come la Regione abbia garantito almeno sulla carta per l'Ospedale Angelucci il mantenimento di 40 posti letto più 10 di day surgery, che “erano state fornite le deroghe all'assunzione del personale necessario a garantire l'attività assistenziale” e che il Presidente Zingaretti, al momento dell'inaugurazione di lungodegenza avvenuta oltre 4 mesi fa, aveva dichiarato che due medici erano già stati assegnati e che altri due anestesisti sarebbero arrivati a breve, e che la chirurgia è garantita da 3 medici più 4 dell'ospedale di Monterotondo.
Invece, a chirurgia ed al Pronto Soccorso vengono negati l'autonomia gestionale, scrivono i sindacati, e le due deroghe destinate a Subiaco sono state invece dirottate altrove, lasciando sguarnito il reparto di lungodegenza.
Viene anche sottolineato come siano sempre e solo 6 i medici ad occuparsi di ben 30 pazienti, esattamente gli stessi di prima delle deroghe, e che a chirurgia, ora che i medici in prestito torneranno a Monterotondo, sono rimasti solo in 3, e che “delle deroghe dei 5 anestesisti non si ha notizia”.
Quindi i 4 sindacati chiedono l'assegnazione delle deroghe promesse, e che venga conferita autonomia gestionale al PS ed al reparto di chirurgia.