"La mostra nasce dal desiderio di comunicare e far conoscere l’ identità trebana, la nostra
cultura. Tutto scorre, tutto tende a “ liquefarsi” , perfino i rapporti umani, le comunità scompaiono e con esse le tradizioni, la cultura, la storia stessa dei popoli.
Mossi dal confronto costante, “ambiziosi custodi dei tesori del mondo che fu”, clipeo dorato, riparo dall’aridità del presente, abbiamo iniziato ad ascoltare storie, racconta della Trevi del
passato e della sua gente, a raccogliere le testimonianze dei protagonista di un mondo di
cui son giunti a noi timidi riflessi, a partecipare alle loro emozioni, ad innamorarci
continuamente della solennità della semina, del canto dell’aniene e della musica
dell’aratro.. dei rintocchi dell’ave maria e del crocchio dei bimbi lungo le strade .. della campana e degli zocchi … della panarda, degli Compari de Rocca de Bo=e e de S. Pietro.. della corsa degli cavagli e deglio focone, de sant’antonio abate, deglio Aro alla fune, della
corsa cogli sacchi, degl’ovo aglio cucchiaro e della cuccagna.. di un mondo semplice e
poverello, ricco di calore umano, solidarietà e amore. Sulla scia dell’emozione, compagna
la nostalgia per chi ci ha preceduto, abbiamo individuato nella fotografia la forma d’arte
idonea a veicolare il messaggio. Ascoltando le nostre immagini , parlando le nostre immagini, raccontandone il movimento abbiamo deciso di affidare a queste fotografie,
scarno frammento della nostra storia, il compito di alimentare le immagini interne del
popolo trebano, ricche delle singole storie di vita, quale principio per recuperare il rapporto con la nostra storia, esserne parte integrante, semplicemente, per diventare la nostra storia. Le fotografie sono state concesse dalle famiglie trebane e rielaborate presso
il borgo , beneficiando del favore delle luci e delle ombre della sera, al fine di garantire una riproduzione qualitativa. L’intenzione è quella di arricchire la composizione beneficiando del contributo dei “trebani sparsi nel mondo”, dei residenti e in particolar
modo dei giovani. Nostra intenzione è quella di passare il testimone già a conclusione dell’evento al fine di garantire un prodotto comunitario, che sia di tutti, auspicando il rafforzamento di una comunità sempre più viva, sempre più brillante", hanno scritto gli organizzatori.
cultura. Tutto scorre, tutto tende a “ liquefarsi” , perfino i rapporti umani, le comunità scompaiono e con esse le tradizioni, la cultura, la storia stessa dei popoli.
Mossi dal confronto costante, “ambiziosi custodi dei tesori del mondo che fu”, clipeo dorato, riparo dall’aridità del presente, abbiamo iniziato ad ascoltare storie, racconta della Trevi del
passato e della sua gente, a raccogliere le testimonianze dei protagonista di un mondo di
cui son giunti a noi timidi riflessi, a partecipare alle loro emozioni, ad innamorarci
continuamente della solennità della semina, del canto dell’aniene e della musica
dell’aratro.. dei rintocchi dell’ave maria e del crocchio dei bimbi lungo le strade .. della campana e degli zocchi … della panarda, degli Compari de Rocca de Bo=e e de S. Pietro.. della corsa degli cavagli e deglio focone, de sant’antonio abate, deglio Aro alla fune, della
corsa cogli sacchi, degl’ovo aglio cucchiaro e della cuccagna.. di un mondo semplice e
poverello, ricco di calore umano, solidarietà e amore. Sulla scia dell’emozione, compagna
la nostalgia per chi ci ha preceduto, abbiamo individuato nella fotografia la forma d’arte
idonea a veicolare il messaggio. Ascoltando le nostre immagini , parlando le nostre immagini, raccontandone il movimento abbiamo deciso di affidare a queste fotografie,
scarno frammento della nostra storia, il compito di alimentare le immagini interne del
popolo trebano, ricche delle singole storie di vita, quale principio per recuperare il rapporto con la nostra storia, esserne parte integrante, semplicemente, per diventare la nostra storia. Le fotografie sono state concesse dalle famiglie trebane e rielaborate presso
il borgo , beneficiando del favore delle luci e delle ombre della sera, al fine di garantire una riproduzione qualitativa. L’intenzione è quella di arricchire la composizione beneficiando del contributo dei “trebani sparsi nel mondo”, dei residenti e in particolar
modo dei giovani. Nostra intenzione è quella di passare il testimone già a conclusione dell’evento al fine di garantire un prodotto comunitario, che sia di tutti, auspicando il rafforzamento di una comunità sempre più viva, sempre più brillante", hanno scritto gli organizzatori.