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TREVI NEL LAZIO - Continua, inesorabile, la devastazione del bosco di Viale Cesare Battisti, afferma il gruppo Agorà

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Il gruppo Trevi nel Lazio Agorà ha protestato per il taglio degli alberi che ha colpito il bosco di viale Cesare Battisti. Ecco quanto affermato dal gruppo su Fb: "TUTTI avevamo immaginato che il taglio delle piante, quasi secolari, che costituivano una stupenda macchia di verde, cornice del nostro borgo, fosse terminato. INVECE NO! Quello che avevamo denunciato a marzo 2016 non era che l'inizio. IL TAGLIO CONTINUA ed ora si è "ACCANITO" sui maestosi alberi di acero. 
E CIÒ CHE NON SI TAGLIA ..... SI MOZZA!
A volte neanche le parole servono, ma qualche domanda, come nostra abitudine, è d'obbligo:
1) Quale è il progetto dell'amministrazione comunale (ammesso che ne esista uno)?
2) Perchè la maggioranza in carica, di fatto MINORANZA NEL PAESE, si arroga il diritto di modificare, con prepotenza, il paesaggio che è PATRIMONIO DI TUTTI?
3) Esiste un piano di taglio REGOLARMENTE APPROVATO?
4) IL PARCO ha rilasciato il proprio nulla osta? Ha fatto i suoi controlli, quegli stessi che effettua sui privati in queste occasioni?
5) Come mai non c'è traccia di impegni di spesa a favore della ditta che stà effettuando il lavoro?
ESPRIMIAMO, inoltre, UNA NOSTRA PREOCCUPAZIONE. La piantumazione della scarpata di Viale Cesare Battisti (Via Piana per i più), risale agli anni 50 (se non erriamo), quando fu realizzato l'ampliamento, della stessa strada, con materiale di riporto. La messa a dimora di pini, abeti ed aceri AVEVA LA LA FUNZIONE DI CONSOLIDARE L'INTERVENTO ED IMPEDIRE CHE LA STRADA SMOTTASSE A VALLE. Ora, alla luce della rimozione di quel sostegno, di quelle piante e, quindi, delle loro radici, SORGE IL RAGIONEVOLE DUBBIO CHE SIA STIANO GETTANDO, di fatto, LE PREMESSE PER UNO SCRITERIATO DISSESTO IDROGEOLOGICO. 
Speriamo di no, ma se dovesse precipitare tutto a valle, chi ne pagherebbe le conseguenze?
C'ERA UNA VOLTA una persona che faceva, come si dice a Trevi, sempre "a monte e abballe" e si soffermava a contare i "rinascenti" sotto il boschetto di V.le C. Battisti. Contava e tuonava: NESSUNO TOCCHI I RINASCENTI! Tuonava e minacciava di provocare l'intervento della forestale e dei guardiaparco (nientemeno!). 
ORA quel qualcuno, ancora oggi, va facendo, tutti i giorni, "A MONTE E ABBALLE", ma non si capisce perchè e per come, di fronte alla desertificazione in atto, quello stesso "qualcuno" TACE, dimostrando che, spesso, il sentimento ambientalista, più che dalle convinzione, è modulato dalla controparte del momento, dalle circostanze e dagli interessi".

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