Altre due pietre si sono distaccate dal muro realizzato in pietra locale nel XIV secolo, andando ad aggiungersi a quelle che già sono cadute a terra nei mesi scorsi.
Una situazione che sta rendendo l'importante monumento sempre più rovinato, nella più totale indifferenza di chi dovrebbe essere deputato ad occuparsi del problema.
La situazione infatti è nota da tempo, e nonostante i numerosi appelli ed articoli apparsi sia sul web che sugli organi di stampa, non è stato mosso un dito per tentare almeno di arginare la situazione che sta mandando in rovina uno dei simboli di Subiaco, ritratto da pittori ed immortalato da nugoli di fotografi e turisti.
Addirittura una coppia di architetti preparò quasi due anni fa uno studio che indicava dettagliatamente le criticità del ponte che risale al 1352, studio che venne consegnato al Comune in quanto partecipante alla gara di idee del 2015.
Già oltre dieci anni fa denunciarono la situazione che cominciava a mostrare i primi sintomi di abbandono il WWF ed Italia Nostra, mentre in tempi più recenti gli allarmi sono stati lanciati da Cittadini contro le mafie e la corruzione, da AxS e dal M5S.
Tutti appelli caduti nel vuoto, e nemmeno ha visto la luce il rifacimento della pavimentazione annunciato dall'Amministrazione Pelliccia prima dell'estate in campagna elettorale.
Venne definito l'intervento un'elemosina tardiva dal M5S e da AxS, ma non si è vista traccia nemmeno di quella.
Il gelo e le intemperie che stanno ormai aggredendo il monumento, se non contrastate efficacemente in tempi brevi proseguiranno nella loro azione di deterioramento, che già è ampiamente in atto e perfettamente constatabile da tutti.