Tagliate 280 piante su circa 2500 in uno dei vigneti di proprietà della azienda Pileum, un gesto gravissimo che va a colpire una impresa che produce vino come le numerose presenti nell’intero territorio di Piglio.
A fare la scoperta gli operai che attorno alle 7 del 25 maggio scorso si sono recati nel vigneto in via Casalotto per l’ordinario turno di lavoro. Il vigneto in questione è quello che produce da dieci anni il Cesanese di Affile, ed è uno dei tanti gestiti dalla Pileum. Gli addetti hanno subito intuito che era accaduto qualcosa di strano, infatti subito si sono imbattuti in piante tagliate di netto. Hanno iniziato a controllare l’intero vigneto ed alla fine hanno contato 280 piante tranciate. Ovviamente hanno allertato i titolari e l’enologo, che dopo un primo sopralluogo ha stimato che il raid, compiuto da più persone, è avvenuto tra le quattro e le cinque del mattino. Poi sono stati chiamati i Carabinieri. In poco più di un anno è il terzo caso che vede un’azienda di vino presa di mira da queste assurde azioni criminali nella zona. Difficile per ora stabilire chi ci sia dietro questo ignobile gesto, che va a colpire un’azienda che lavora per produrre vino. Che si nasconda una guerra tra produttori è soltanto una ipotesi. Certo, un dato è chiaro. Se hanno colpito più persone non si tratta del gesto di un folle. In merito ai danni va detto che il 10% della produzione del vigneto preso di mira dai raid è andato in fumo. Complessivamente la produzione dell’azienda non corre rischi. Rimane l’amarezza e la delusione per un gesto assurdo, e soprattutto tante domande su chi abbia potuto devastare un vigneto. Le indagini ci sono. I titolari non si faranno intimorire da un’azione.