Questa mattina all'Ospedale Angelucci di Subiaco si è tenuta una cerimonia per il trasferimento del reparto di Medicina nella sua nuova collocazione.
Voci di corridoio assai insistenti davano per certa la partecipazione all'evento del Presidente della Regione Zingaretti, ma all'iniziativa era presente solo il Direttore Generale Vitaliano De Salazar della Asl Roma 5 che ha trovato ad accoglierlo il Sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia in veste ufficiale con la fascia tricolore al collo.
Dalla sua pagina facebook il primo cittadino annunciava l'evento: ”aperto oggi il nuovo Reparto di Medicina dell'Ospedale di Subiaco. Un piccolo gioiellino: camere doppie e singole con bagno in camera, ambienti climatizzati, Wi fi”.
Ma ad attendere le autorità, ed in particolare il Presidente Zingaretti, c'erano un gruppo di cittadini che contestavano l'iniziativa apponendo striscioni e cartelli all'ingresso dell'Ospedale, e tra di essi Antonio Lollobrigida, storico presidente del Tribunale dei Diritti del Malato e Alessandro Scafetta, Presidente dell'Anffas di Subiaco, da anni in prima linea per la difesa dell'Ospedale di Subiaco.
Delusi dall'assenza di Zingaretti, i manifestanti sono saliti al terzo piano del nosocomio ove si stava svolgendo un rinfresco per l'iniziativa, guidati dal Presidente dell'Anffas di Subiaco Alessandro Scafetta, e seguiti poi da alcuni cittadini e dai candidati a sindaco Trombetta ed Ormetti, anche loro critici per quanto sta avvenendo all'Angelucci.
Qui Scafetta ha avuto un battibecco con De Salazar, al centro del quale la chiusura da oggi del reparto di Ortopedia e della sala gessi e della mancanza di pediatri nel Pronto Soccorso.
Veniva inoltre contestato come un semplice trasferimento di reparto non sia un evento da meritare un'inaugurazione, ed in caso contrario, come mai la cittadinanza non sia stata adeguatamente informata ed invitata all'evento.
Scafetta proprio un anno fa si rese protagonista di una forte forma di protesta messa in atto nel tentativo di impedire che i macchinari del reparto di Rianimazione venissero smontati e portati via, incatenandosi prima all'ospedale e poi al Comune di Subiaco costringendo le Forze dell'Ordine ad intervenire per dissuaderlo.