Il mandato del sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia volge ormai al termine, ed il M5S sublacense in piena campagna elettorale entra a gamba tesa facendo i conti in tasca la primo cittadino, affermando che grazie agli aumenti di stipendio che fece approvare appena insediatosi cinque anni fa, avrebbe intascato ben 86mila euro in più rispetto allo stipendio del suo predecessore.
I grillini da sempre chiedono l'abolizione dei vitalizi e degli stipendi esorbitanti intascati dai politici, ed adesso non si sono sottratti dall'affrontare il problema a livello locale.
Giuseppe Mancini, attivista organizzatore del M5S sublacense torna infatti a puntare il dito su una scelta che all'epoca sollevò roventi polemiche: infatti la decisione dell'Amministrazione venne bocciata sonoramente da un coro bipartisan che andava dal PD al PDL, che accusarono duramente il sindaco di aver provveduto a far lievitare il suo emolumento e quello degli altri componenti della Giunta del 130% mentre l'economia della città era in crisi e si chiedevano sacrifici ai cittadini che non sapevano in molti casi come arrivare alla fine del mese.
Lo stipendio del sindaco lievitò, scrivono i pentastellati, da 1254 a ben 2800 euro al mese, lo stipendio del vicesindaco da 627 a 1400, mentre anche lo stipendio dell'assessore al turismo Roberto Pelliccia lievitò dai precedenti 564 a 1254 euro euro al mese, con un aggravio per le casse comunali, sommando tutti gli aumenti dei componenti della Giunta, di circa 46000 euro annui, pari a circa 250mila euro in più se si calcola tutta la durata del mandato.
Pelliccia all'epoca delle critiche si difese affermando che gli aumenti di stipendio che erano stati approvati dalla sua amministrazione erano consentiti dalla legge, e che quindi era tutto in regola.
Mancini invita il sindaco uscente a restituire la somma incassata nelle casse comunali, perché giudica immorale, in quanto “fare il sindaco o l'amministratore è un servizio reso ai cittadini, non un lavoro, e mi auguro che alle prossime elezioni i cittadini mandino questi signori a cercarsi un lavoro vero”.